Loch Etive

Come gli uomini, anche le navi sono ricordate per diversi motivi: alcune sono entrate nella storia politica, altre sono state testimoni di spaventose tragedie, altre ancora come il Cutty Sark e il Thermopylae, sono diventate celebri per la loro velocità o come il Patriarch e l’Harbinger, per le splendide qualità nautiche o, infine, come il Golden Fleece e il Glengarry, per l’eleganza della costruzione.
Poche, tuttavia devono la loro notorietà al fatto d’aver ospitato uomini famosi.
In quest’ultimo caso appartengono il Torrens e il Loch Etive, perchè su di esse s’imbarcò il famoso Joseph Conrad, sul Loch Etive come terzo ufficiale, e poi , sul Torrens, come primo ufficiale.
A proposito del Loch Etive, Conrad nel suo libro “lo specchio del mare” lo ricorda così: “la nave era uno di quei clipper lanieri costruiti in ferro, che i cantieri della Clyde hanno venduto in tutto il mondo negli anni settanta (1870) del secolo scorso.
Fu, quello, uno splendido periodo per quel che riguarda le costruzioni navali, e posso anche aggiungere che fu un periodo in cui si usava esagerare in alberatura.
Allora gli alberi che armavano gli scafi stretti erano veramente alti, e la nave della quale sto discorrendo, con le estremità degli alberetti dipinti a colori vividi e recanti il motto che Glasgow possa prosperare era senza dubbio uno degli esemplari più attrezzati.
L’avevano costruita per le alte velocità, e per portare tutte le vele che poteva a questo scopo, ed è fuori di ogni dubbio che, sotto questo profilo, venne spinta al limite della resistenza”.
Il Loch Etive era il quindicesimo veliero costruito per la famosa Loch line di Glasgow, diretta dai signori Aitken, Lilburn & Co., ed era la prima commissionata da quella società a J. & A. Iglis, costruttori del bellissimo clipper Normancourt.
La nuova nave passeggeri della Loch stazzava 1235 tonnellate di registro, era lunga poco più di 226 piedi, era larga poco meno di 36 piedi ed aveva un puntale di stiva di 21 piedi e 6 pollici.
Come affermava Conrad, era pesantemente attrezzata, con un pennone di controvelaccio all’albero di maestra, ma non sarebbe giusto concludere, secondo la sua descrizione, che aveva alberi spropositati, perchè reggeva bene la velatura della quale l’avevano dotata.
Negli ultimi anni della sua carriera, come tutte i velieri di 1200 tonnellate della Aitken & Lilburn, ebbe l’armo ridotto a nave goletta per ridurre il più possibile le spese.
Il Loch Etive venne varato nel novembre del 1877, in un periodo in cui le forme affinatissime dei clipper cedevano il posto a scafi leggermente più pieni, che avevano una maggior capacità di carico.
Il capitano William Stuart di Peterhead, che la comandò dal varo sino al 1894, giunto al culmine della sua carriera, proveniva dal comando, iniziato nel 1863, del velocissimo The Tweed.
Nonostante spingesse il Loch Etive ai limiti della resistenza, per quel che concerne la velocità , ne rimase deluso.
Conrad nutriva una specie di soggezione dinnanzi al grande uomo che era il suo comandante e nello stesso tempo lo considerava come l’ideale del perfetto marinaio.
Il viaggio inaugurale avvenne il 9 gennaio del 1878 da Glasgow per Sydney.
Gli armatori avevano dato mano libera al comandante per quanto concerne i noli,infatti il clipper viaggiò ovunque.
Nel settembre del 1894 il capitano Stuart morì proprio nel giorno del suo sessantatreesimo compleanno dopo ben 43 anni in mare, ed aveva conseguito uno storico primato; quello di non aver mai perso ne un uomo ne un pennone.
Il capitano Fishwick subentrò al comando del clipper sino al 1909.
Nel 1904 al veliero gli furono tolte le vele quadre dell’albero di mezzana ed il controvelaccio, trasformandolo in un brigantino a palo.
Nel 1911 il Loch Etive venne ceduto ai francesi per la misera somma di 1350 sterline e nel 1914 sparì dai registri delle navi in circolazione.

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