Flying Cloud

Di tutti i famosi clipper americani varati dai cantieri di New York, di Boston e di altri porti del New England e del Maine nel decennio compreso fra il 1850 e il 1860. il Flying Cloud è quello che ha riportato di gran lunga i migliori successi.
Nessuno era in grado di batterlo con venti forti che permettessero di tenere issate tutte le vele, anche se, come tutte le navi progettate da McKay, non era certo veloce con poco vento.
Disgraziatamente, come tutti i clipper costruiti con legno leggero, col tempo si appesantì per l’acqua assorbita e le sue prestazioni ne risentirono come conseguenza.
Il meglio lo diede nei primi cinque anni della sua carriera, dopo i quali la durata dei suoi viaggi aumentò e il clipper smise di far parte dei velieri di prima classe.
Il Flying Cloud era stato progettato e costruito da Donald McKay di Boston su commessa di Enoch Train, armatore dei velieri per passeggeri della White Diamond, ma irrispettosamente nei confronti del costruttore il veliero venne venduto mentre era ancora in costruzione.
L’armatore Train, infatti, l’aveva ceduta alla Swallow Tail Line di Grinnel, Mintur & Co., che intendevano impiegarla sulla linea New York – San Francisco.
Il Flying Cloud aveva una stazza di 1783 tonnellate, mentre le dimensioni principali erano: lunghezza della chiglia 208 piedi, lunghezza in coperta 225 piedi, lunghezza fuori tutto 235 piedi, larghezza poco meno di 41 piedi ed il puntale di stiva era lungo 21 piedi e 6 pollici.
Per quanto riguarda la coperta il cassero era lungo 68 piedi, le cabine erano ampie ed eleganti con rivestimenti in legno di mogano satinato e di altri legni pregiati, adornate da colonne dorate ed altre magnificenze.
Oltre al castello di prora a filo dei bastingaggi ( cassoni per le brande della ciurma sul ponte), il Flying Cloud aveva la solita tuga al centro lunga 41 e larga 18 piedi;
La polena era la figura finemente scolpita di un angelo che suonava una tromba.
Donald McKay era famoso sia per i bei velieri che costruiva che per le artistiche polene, infatti il Flying Cloud era uno dei clipper più ammirati.
Il famoso clipper aveva la prora e la poppa ben note come tutte le navi costruite da McKay, con pochi slanci e col tagliamare (lo spigolo esterno della prua) poco ricurvo, mentre la poppa aveva forma ellittica ed il coronamento sporgeva di poco rispetto al dritto di poppa.
Il suo piano velico era potente e più sviluppato in altezza che in larghezza, l’albero di maestra dalla miccia sino alla formaggetta ( il pomo schiacciato in testa d’albero) misurava 200 piedi, l’albero maggiore di maestra 88 piedi, il bompresso ed il bastone del fiocco misuravano 58 piedi, mentre il pennone della maestra 82 piedi.
Oltre i tre pennoni dei velacci volanti, era armato con ogni possibile vela addizionale del tempo, dagli scopamare ai coltellacci dei controvelacci; l’unica vela di gabbia aveva quattro mani di terzaroli e persino i velacci si potevano ridurre.
Il comando del nuovo levriero dei mari venne affidato al capitano Joe Cressy, di Marblehead, che si era creato una buona notorietà con l’Oneida, il clipper adibito ai traffici con le Indie Orientali.
Il viaggio inaugurale avvenne il 3 giugno 1851 da New York per San Francisco e subito migliorò ogni primato precedente.
Sin dal principio si rivelò chiaramente il disperato tentativo del suo comandante di forzarlo oltre il limite estremo, questo veniva evidenziato anche in alcuni stralci ,presi dal giornale di bordo, rivelando in maniera cruda la determinazione del capitano Cressy.
L’arrivo del Flying Cloud a San Francisco suscitò molto entusiasmo e una gran folla accorse per ammirare il nuovo prodigio.
I vecchi lupi di mare indicavano con cenni da esperti lo stato dell’attrezzatura, con tutte quelle legature in più, con tutte quelle intugliature, coi pennoni e gli alberi lapazzati, con le chiavi degli alberetti rotte e le legature di catena che tenevano assieme maschio e colombiere.
Quelle ferite del veliero vittorioso testimoniavano la lotta disperata per tenere issate tutte le vele possibili in qualunque condizione.
Il capitano Cressy fu festeggiato a destra e a manca, ma trovò ugualmente il tempo per sbarcare il suo insoddisfacente primo ufficiale.
Il clipper durante una traversata del pacifico per recarsi in Cina in un giorno percorse 374 miglia.
Capitava spesso che due clipper effettuassero lo stesso viaggio nello stesso periodo sfidandosi a chi arrivava primo.
In condizioni di vento medio forti il Flying Cloud era imbattibile, grazie anche all’ottimo equipaggio, infatti battè il bellissimo N.B. Palmer, l’Hornet un clipper di 1400 tonnellate costruito da Jacob Westervelt nel 1851 e l’Archer il clipper di 1098 tonnellate nuovo di zecca durante il suo viaggio inaugurale nel 1854.
Nel 1856 il capitano Cressy si prese un anno sabbatico anche a causa della grave crisi commerciale negli Stati Uniti lasciando il comando al capitano Reynard.
Ma la crisi perdurava, e dopo che il famoso clipper era in disarmo a New York da più di due anni, i signori Grinnell, Mintur & Co. lo vendettero.
Per i successivi 14 anni il veliero passò di mano quattro volte ad altrettanti armatori, tra i quali va ricordato: Sir. James Baines della Black Ball Line.
Nel 1874 il Flying Cloud andò ad incagliarsi sulle coste del New Brunswick; dopo essere rimasto in secca in balia del mare per qualche tempo, lo rimisero a galla e lo portarono a San Giovanni di Terranova per ripararlo.
Mentre era sullo scaletto improvvisamente scoppiò un incendio, e nonostante riuscissero a domarlo, il clipper rimase danneggiato al punto che dovettero demolirlo.

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