Thessalus

Il Thessalus fu il più grande, e forse il più veloce, di tutti i bellissimi velieri costruiti dal cantiere Barclay, Curle &Co. Per conto della Golden Fleece Line, appartenente ad A. E J. Carmichael di Greenock.
Venne varato nel luglio del 1874, proprio quando la costruzione dei clipper in ferro aveva raggiunto il suo culmine.
In quell’anno nel mondo ne furono costruiti ben 18 unità, come il Belfast, lo Star of Bengal, il Lochee, il Senator ed il più piccolo il Baron Aberdare con una stazza lorda di circa 1700 tonnellate.
Il Belfast (1957 tonn.) e lo Star of Bengal, (1870 tonn.) le sole due navi di stazza maggiore di quella del Thessalus (1865 tonn.) costruite nel 1874, erano clipper per il trasporto della iuta, ma il Thessalus non era stato progettato per il trasporto di merci particolari; infatti andò a caricare dappertutto facendo sempre dei buoni viaggi.
Benchè non fosse attrezzato per trasportare molti passeggeri, con un cassero che misurava appena 31 piedi di lunghezza, aveva un certo numero di cabine in più e molto spesso aveva a bordo una mezza dozzina di passeggeri di prima classe quand’era diretto a Melbourne o a Sydney.
Per quanto riguarda le dimensioni era lungo 269 piedi, largo poco più di 41 piedi mentre il puntale misurava quasi 24 piedi.
Benchè fosse sicuramente veloce quanto tutte le altre navi varate nello stesso anno, esso, che non aveva una velatura eccessiva nella sua carriera si tenne straordinariamente fuori dai guai.
Per esempio il 31 agosto del 1876, mentre effettuava il terzo viaggio, incappò in un violento ciclone quand’era ormai prossimo alle Sandheads, alle foci del fiume Hooghly.
Riconoscendo i segni premonitori che annunciavano l’approssimarsi del ciclone, capitan Bennet si portò subito all’estremità orientale della Baia del Bengala e si considerò fortunato perchè se la cavò con la perdita dei soli alberetti, e le riparazioni necessarie costarono all’armatore soltanto 380 sterline.
I danni complessivi, causati alle navi da quel ciclone, vennero valutati complessivamente in centomila sterline, che dovettero sborsare gli assicuratori.
Durante la sua carriera sotto la bandiera della marina mercantile britannica il Thessalus ebbe soltanto due comandanti: capitan E.C. Bennet ritiratosi nel 1889, e capitan J. Henderson che rimase sino a quando la nave cambiò bandiera.
All’inizio degli anni novanta (1890) si scatenò una rivalità accanita fra i due velieri di punta dei Carmichael, Il Thessalus comandato da capitan Henderson, e L’Argonaut che dapprima era al comando di capitan Thomas e poi di capitan Hunter.
Entrambi i clipper fecero viaggi eccellenti ma spesso il Thessalus ebbe la meglio.
All’arrivo da Sydney nella primavera del 1898 il Thessalus venne venduto agli svedesi e lasciò Londra il 17 maggio per Sundsvaal, dove caricò per Adelaide.
Nei dieci anni che seguirono caricò legname dal baltico per l’Australia, ma a quanto pare i nuovi comandanti non fecero alcun tentativo per spingerla sino al limite massimo, come avevano fatto i comandanti inglesi, perchè per il tempo che rimase sotto la bandiera svedese non compì nessun viaggio meritevole di essere ricordato.
Finalmente, il logoro e vecchio veliero poco prima dell’inizio della prima guerra mondiale venne demolito.

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