Dreadnought

Il Dreadnought varato il 6 ottobre 1853 effettuò il servizio postale in Atlantico soltanto per dieci anni , ma in quel tempo riuscì a conquistarsi una fama che non fu mai oscurata, mentre gli altri velieri del suo tipo sono stati dimenticati.
Dalla condotta del suo comandante, il capitano Samuel Samuels, venne soprannominata “la nave pazza dell’Atlantico”.
Più e più volte velieri che stavano alla cappa nelle assordanti burrasche riferirono di aver visto quel postale di New York passare navigando coi velacci issati, con la coperta nascosta dagli spruzzi, con la chiglia fuori per mezza lunghezza ogni volta che la prua si sollevava su un’onda.
Fu quella capacità di portare vele, assieme ad un certo numero di traversate incredibili, a diffondere ai quattro venti la sua fama e far conoscere il nome del suo comandante non solo tra i marinai, ma dovunque in America e nel Regno Unito.
Il capitano Samuels stesso affermò che il miglior esito delle sue traversate lo conseguiva nelle notti più brutte, con vento forte e col buio, tenendo dall’alba al tramonto tutte le vele che poteva tenere issate, mentre di notte le altre navi riducevano la velatura.
Per quanto riguarda questo modo di navigare in acque affollate, fu scritto un articolo nella Lightning Gazette il giornale che si stampava a bordo del Lightning, il famoso clipper della Black Ball adibito al servizio sulle rotte australiane.
In quell’epoca non esistevano regole precise per quel che riguardava i fanali laterali, e solo i comandanti più prudenti tenevano acceso un fanale, una lanterna con luci di due colori, all’estremità del bompresso.
Questa mancanza di fanali laterali teneva i marinai col cuore in gola nelle notti più buie nelle acque molto frequentate del Mare d’Irlanda o della manica, con navi su rotte che si incrociavano.
In una occasione simile il temerario capitano Samuels aveva costretto il Lightning a cedergli il passo, nonostante lui navigasse con mure a sinistra, ed il giornale descrisse così il fatto: 7 gennaio 1885. Durante la notte c’è mancato poco che il grande clipper americano il Dreadnought di New York, partito da Liverpool poche ore prima di noi, non ci investisse.
Visto che il Dreadnought navigava con mure a sinistra era suo dovere manovrare e lasciarci libera rotta, ma facendo onore al suo nome (Dreadnought significa senza paura) e con tutta l’arroganza della sua nazione ha continuato sulla sua rotta rifiutandosi di manovrare.
Il nostro comandante, con lodevole prudenza, ha dato ordine di virare di bordo, evitando in tal modo una collisione che avrebbe avuto gravi conseguenze per entrambe le navi.
Il Dreadnought era stato costruito da Currier & Townsend a Newburyport, nel Massachusetts, ed era stato ordinato dagli armatori E. D. Morgan, Francis B. Cutting, David Ogden e altri di New York, per il capitano Samuels, che si era già fatto una grande reputazione nell’Atlantico.
Il capitano Samuels supervisionò la costruzione.
La nave pazza dell’Atlantico non era completamente un clipper come i suoi contemporanei Flying Cloud, Sovereign of the Seas     ecc., ma era stata costruita apposta per sopportare sino al limite estremo tutti gli strapazzi dei tempi duri che infuriavano nell’Atlantico settentrionale, qualità questa che certamente non le faceva difetto, perchè poteva resistere con tutte le vele issate sino a quando si arrivava al punto di rottura dei cordami dei pennoni e delle vele.
Il “Flying Dutchman”, come talvolta veniva chiamato, doveva inizialmente navigare sulle rotte della California, ma la perdita di sei navi della sua compagnia costrinse gli armatori a farne una nave postale.
Con una croce rossa nel parrocchetto navigò nei dieci anni che seguirono come unico rappresentante della Saint George’s Cross Line.
Il Dreadnought era lungo 200 piedi , largo 39 piedi ed aveva un puntale di 26 piedi, per una stazza di 1400 tonnellate.
Il viaggio inaugurale fu da New York a Liverpool.
Fra tutti i viaggi affrontati dal comandante Samuels va ricordato quello nel 1862 durante il ritorno a New York.
All’improvviso un colpo di mare si abbatte sulla poppa del veliero colpendo il capitano che venne stordito e ferito ad una gamba, nel trambusto i timonieri lasciarono imprudentemente la ruota del timone permettendo ad un secondo colpo di mare di strappare e danneggiare il timone lasciando il clipper in balia del mare.
Dopo aver immobilizzato la gamba del capitano, gli ufficiali, sotto la sua guida cercarono di sistemare il timone ma non ci riuscirono.
Fortunatamente le condizioni meteo migliorarono ed il capitano Samuels prese la decisione di far navigare il veliero all’indietro, dopo ben 280 miglia riusci a raggiungere il porto di Fayal per le riparazioni.
Arrivati a New York il comandante, causa le sue condizioni di salute, fu costretto a scendere dal veliero ed a cedere il comando.
Al comando della nave si succedettero diversi capitani.
Nel 1869 il veliero sotto il comando del capitano Mayhew si diresse verso San Francisco.
Durante il viaggio mentre il clipper , di bolina, passava vicino alla costa rocciosa della Terra del Fuoco, improvvisamente il vento smise di soffiare ed il veliero per colpa della corrente e della risacca venne trascinato sulle rocce.
Nonostante gli sforzi dell’equipaggio, che mise le scialuppe in mare cercando di rimorchiare la nave, il Dreadnought si ridusse in pezzi contro le rocce ed affondò.

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