La cappa

Sul dizionario la voce la cappa è : andatura particolare che tende a disporre la barca in modo da ridurre il disagio del moto ondoso senza spostarsi dalla posizione. In genere si ottiene regolando una velatura ridottissima. Quando navigare diventa impossibile ma ci si trova in mare aperto e non esistono nei paraggi nè porti nè ridossi su cui puntare per cercare riparo, l’andatura che più consente di evitare guai e ridurre i disagi è la cappa. Come attuare la cappa non può essere definito da regole fisse, perchè sta alla sensibilità del timoniere scegliere le vele e l’angolo al vento con cui attuare questa andatura che, oltretutto, dipende dal comportamento di ogni singola barca e delle vele di cui dispone. L’andatura “classica” è quella con il fiocco a collo, la randa appena lasca ed il timone all’orza. Praticamente la poca forza propulsiva che le vele imprimono alla barca è appena sufficiente a non farla indietreggiare ma non è sufficiente a farla avanzare. Praticamente pur non avanzando, la barca a vela sente sul timone la spinta dell’acqua che le permette di mantenersi in andatura di bolina. Si ci mette alla cappa perchè scarrocciando ci si crea una remora che riduce ulteriormente il tormento delle onde, avendo il mare al mascone si riducono i danni ed i disagi delle onde stesse ed essendo privi di abbrivio è più difficile infilare completamente la prua nell’onda evitando il capovolgimento. E’ chiaro che più il mare diventa impetuoso più si corre il rischio di naufragare.. bisogna far sì che la barca non prenda troppa velocità e fare di tutto per non farla ingavonare, magari utilizzando un’ancora galleggiante filata a poppa o a prua oppure al posto dell’ancora galleggiante utilizzare delle vele. Alcuni dicono che non ha senso mettersi alla cappa ma conviene andare il più veloce possibile….. probabilmente sono andati “solamente” su un Wor 60 !

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