Come si sa il progresso dell’elettronica è esponenziale, ogni anno nascono nuovi dispositivi per la comunicazione terrestre e marina. Nonostante tutto l’apparato ricetrasmittente VHF rimane sempre un apparecchio indispensabile a bordo e universalmente riconosciuto come mezzo primario per le comunicazioni marine a corto raggio. Sul canale 16 (156,800 Mhz) sono costantemente sintonizzati ed in ascolto le stazioni di terra della capitaneria, le barche da diporto e le navi commerciali che sono in mare. Se stiamo navigando in una zona costiera è quasi certo che una nostra eventuale chiamata di soccorso sia intercettata.Il canale 16 del VHF è quello da usare per le emergenze, i primi tre minuti di ogni mezz’ora sono quelli riservati all’ascolto e alle chiamate di emergenza, in caso di necessità la richiesta può essere inviata in qualsiasi momento. La trasmissione tramite VHF ha una portata limitata che dipende da diversi fattori. Possiamo avere due tipi di stazioni radio; fisse con una potenza di 25 Watt e portatili con una potenza che varia dai 3 ai 5 watt. Entrambe vanno bene per le comunicazioni a corto raggio, infatti basta un Watt di potenza per trasmettere, anzi se utilizziamo più potenza oltre a consumare di più invadiamo anche l’etere a distanze inutili. La posizione dell’antenna influisce sulla propagazione della trasmissione (che è quasi sempre lineare), più è posizionata in alto e dritta in verticale è più lontano si può arrivare con la comunicazione. Quando si usa il VHF portatile bisogna fare attenzione ad utilizzarlo sempre con lo stilo in posizione verticale. Teoricamente due stazioni radio possono restare in contatto entro una distanza di circa 25 miglia, mentre il segnale può arrivare ad una distanza maggiore. E’ chiaro che per avere una buona trasmissione radio l’impianto deve essere tenuto sempre in perfetta efficienza. Per utilizzare un VHF occorre avere la Licenza di esercizio RTF ed essere in possesso del Certificato limitato di radiotelefonista, entrambi si ottengono con una semplice richiesta.