Timonare

Per far andare la propria barca a vela più veloce si ascoltano i consigli dei più “esperti” o li si leggono sulle riviste specializzate. Queste indicazioni sono quasi tutte dannatamente teoriche del tipo: i filetti devono essere orizzontali, la barca deve essere sbandata di pochi gradi, la ghinda non deve essere troppo tesata, oppure quando c’è tanto vento bisogna scarrellare la randa ed arretrare il punto di scotta etc. Tutto esatto ma alla fine si sa timonare ? Talvolta vedi delle prue che vanno un pò a destra e un pò a sinistra come se fossero dei “tergicristalli”. La cosa più importante è sapere andare dritti, se la barca è dotata di motore, inizialmente, bisogna provare a mantenere la rotta seguendo la bussola senza uscire di un grado dalla stessa. A vela è un pò più complicato ma con dei punti di riferimento diventa più facile. Ad esempio “traguardare” lo strallo di prua con un punto sulla costa, una nave alla fonda, una nuvola, anche una nave in transito (solo per poco) oppure il vento che aumenta di intensità, stringendolo, i gavitelli e le boette. Di giorno un bel riferimento è il sole e l’ombra che si forma sulle vele ( delle sartie etc). Più problematico è tenere la barca in rotta quando si va alle portanti (senza farla rollare) quando il mare diventa mosso . Di solito bisogna tenere la barca leggermente sbandata, poggiando quando arriva l’onda (con il vento apparente massimo) , come inizia la planata giù più velocemente possibile nel cavo dell’onda fino a quando la velocità cala (facendo attenzione a non strambare), quindi dolcemente si orza per riprendere la pressione sulle vele e la velocità. Quando aumenta il vento se sei di bolina devi impedire alla barca di sbandare troppo (lascando o scarrellando la randa ) e quando arriva la raffica ,visto che il vento apparente si sposta un pò a poppa, orza qualche grado per risalire.  Invece se sei di poppa o lasco quando arriva la raffica poggia per non far sbandare la barca ed orza quando il vento cala in questo modo avrai “la stessa” pressione sulle vele.

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