Scala Beaufort

Quando vogliamo definire l’importanza di un fenomeno meteorologico ci riferiamo, di solito, all’intensità,all’ampiezza dell’area interessata e alla sua durata. Nel caso del vento, di questi tre parametri è soprattutto l’intensità che da una misura immediata della sua pericolosità. La forza del vento è misurata dalla sua pressione e dalla costanza di questa. Nel 1806 l’ammiraglio inglese Sir Francis Beaufort, che diresse il servizio idrografico della Marina Britannica, propose una scala per la misurazione dell’intensità del vento. Nel 1838 fu adottata dall’ammiragliato britannico, mentre il Comitato Geografico Internazionale la prese in considerazione dal 1874 e dopo successive modifiche (l’ultima dovrebbe risalire al 1955) l’Organizzazione Meteorologica Mondiale l’ha introdotta nell’uso corrente. La conoscenza della scala Beaufort per chi va per mare è indispensabile. Anche se al giorno d’oggi gli strumenti per ricevere comunicazioni sono cresciuti in maniera esponenziale, per chi naviga nel Mediterraneo è opportuno conoscere le sue definizioni anche in lingua inglese e francese.I bollettini francesi raggiungono quasi tutta l’area settentrionale del bacino del mediterraneo e in genere, vengono sempre ripetuti in inglese. I bollettini Italiani sono emessi dall’istituito idrografico della marina consultabile via radio sul canale 68 del vhf, e sono sia in lingua Italiana che Inglese. La scala Beaufort ha come base misurazioni eseguite a quote ben definite e al largo. Poichè non è sempre possibile avere rilevazioni con questi requisiti, è necessario tener conto di una certa approssimazione. Qui di seguito la tabella della scala Beaufort.

Scala-di-Beaufort-1-1clicca sull’immagine per ingrandirla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *