Meteor

Nel 1968, nasceva il Meteor. Quell’anno, infatti, la Sipla – un’azienda di Forlì agli esordi nel settore nautico e specializzata nella lavorazione delle resine – aveva esposto al Salone nautico internazionale di Genova un Flying Junior innovativo, in vetroresina. Allo stand della Sipla si rivolse un giovane architetto olandese destinato a diventare famoso per i suoi progetti navali: era Van de Stadt. L’architetto olandese illustrò ai responsabili della Sipla i disegni di una delle prime barche a bulbo concepite interamente in vetroresina (escluso il timone che, originariamente, era di legno). Si trattava di una piccola barca, della lunghezza di sei metri, particolarmente adatta alla navigazione nei mari e nei laghi italiani. La barca, nata dalla matita dell’architetto olandese qualche mese prima, sarà esposto per la prima volta al Salone nautico internazionale di Genova nel 1969.Elegante e classico nelle linee dell’opera morta, dotato di un’elevata, ma non esasperata, efficienza idrodinamica, semplice e completo nelle manovre in coperta e, soprattutto, sicuro e robusto, il Meteor divenne una barca molto popolare negli anni Settanta: fu uno dei maggiori successi della Sipla e, successivamente, della Comar. Il Meteor si produce ancora oggi e molti velisti giunti tardivamente a questo sport hanno preso in mano la barra per la prima volta proprio con il Meteor, così come affermati campioni sono passati dalle derive a più celebrati monotipi a bulbo “transitando” per questa barca. Producendo il Meteor in “catena di montaggio”, come se fosse una piccola utilitaria, la Comar ha invaso il mercato della vela domenicale con quasi un migliaio di esemplari che ancora oggi navigano in tutta Italia. La costruzione in serie è incominciata nel 1969 e il pubblico – ancora piuttosto esiguo – dei velisti italiani ha dimostrato sin da subito di apprezzarne le caratteristiche. Le linee d’acqua del Meteor, di concezione tradizionale, consentono infatti di disputare delle regate dai notevoli contenuti tecnici e, soprattutto, tattici. Per quanto attiene alla costruzione, dopo la Sipla è intervenuta la Comar sino all’inizio degli anni Ottanta, quando gli stampi sono passati alla Nauticaluino. Dieci anni fa, nel 1988, della costruzione del monotipo di Van de Stad si è fatta carico la Nauticalodi che, pur nel rispetto della rigida monotipia della barca, ha apportato alcune modifiche nelle tecniche di costruzione della coperta. Ciò, tuttavia, non impedisce ai vecchi esemplari di tenere il passo delle barche di più recente costruzione: complessivamente in Italia è oggi possibile contare circa un migliaio di Meteor naviganti. Indubbiamente, un grande successo; un successo dovuto alla semplicità della barca, ai limitati costi di acquisto e di gestione e, soprattutto, all’opportunità di regatare ogni domenica, confrontandosi ad armi pari con numerosi altri concorrenti negli specchi d’acqua di tutta la Pensiola.
Scheda Tecnica:
Progetto: Van De Stad – Lunghezza scafo: mt 6,00 – Dislocamento: Kg. 770 – randa mq 9.55 – fiocco mq 8.35 – genoa mq 12.00 – spy mq 26.
Meteor[1] meteor 2
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5 Risposte a “Meteor”

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