La vela è un modo di vivere

La vela è un modo di vivere non è uno sport. Purtroppo l’esasperazione del protagonismo e del risultato ha inquinato questa bellissima disciplina. Se poi aggiungiamo la frenesia di questi tempi il gioco è fatto, bisogna imparare tutto e subito. Persino gli istruttori della scuola vela sono stati contagiati, infatti ti devono insegnare a portare la barca in una settimana o addirittura in un week end. Certo, in una settimana è possibile che riesci ad imparare a manovrare una barca a vela ma non di più. Per governare una barca a vela ed andare per mare oltre alla passione e al sacrificio, bisogna provare e riprovare diventando prima marinaio e poi velista. Non sono tanti gli istruttori che riescono a trasmettere la passione e l’esaltazione per questa disciplina. Per il neo velista l’inizio è fondamentale , infatti il primo approccio deve essere assolutamente sia positivo che propositivo. Forse il modo migliore per iniziare ad andare a vela è su una grande deriva stabile, molto difficile da rovesciare ma al tempo stesso reattiva, ad esempio come “lo stratos” della laser. A bordo tre/quattro persone o ragazzi, l’istruttore che con calma spiega, li coinvolge con racconti e aneddoti mentre a turno fa condurre a tutti la barca. Bisogna trasmettere maggiormente cos’è il mare e imparare a capire i segni premonitori del tempo, come il colore del cielo e del mare, le forme delle nuvole, la temperatura, i movimenti delle onde e la pressione atmosferica. Cercare di far capire di non fidarsi troppo delle previsioni meteorologiche, anche se al giorno d’oggi sono sempre piu affidabili, purtroppo chi fa le previsioni non sempre tiene conto dei microclimi locali. Non è raro trovarsi nel mezzo di una sventolata che nessuno aveva previsto.

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