La vela è diventata un’attività di massa

Ormai la vela è diventata un’attività di massa. Negli ultimi dieci anni gli operatori del settore hanno fatto di tutto per rendere le crociere in barca vela sempre più facili. I cantieri hanno sfornato barche sempre migliori, quasi sempre affidabili e più facili da gestire. I produttori di elettronica hanno sfornato strumenti sempre più affidabili e facili da gestire, a prova di tonto, che ti permettono di sapere con precisione dove sei e dove stai andando. Mi viene in mente di cinque ragazzi che senza esperienza hanno attraversato l’atlantico su una barca a vela con il solo ausilio dell’elettronica, e se ne sono anche vantati! Gli stessi bollettini meteo sempre più affidabili danno quella “falsa” sicurezza che ti rende pigro nell’osservare i segnali del cielo e del mare che ti circonda. Questo contribuisce soprattutto d’estate a creare quegli ingorghi (come le auto in autostrada) per mare, nelle baie e nei porti turistici dove è sempre più difficile trovare una sistemazione. Per non parlare di alcuni gestori di Marina che si approfittano della situazione per trasformarsi in “vampiri” pronti a succhiare fino all’ultimo euro al malcapitato diportista. Poi c’è ancora un’altro problema, quello delle riserve naturali. I responsabili di queste aree protette, con la scusa che ci sono troppi diportisti, stanno praticamente rendendo inaccessibili queste zone. Talvolta “inspiegabilmente” a vantaggio di un operatore privato della zona. Come disse un famoso ed abile marinaio la vela è un’avventura.

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