Il nodo margherita

Nel diciassettesimo secolo il nodo margherita era considerato di vitale importanza dai marinai, ma stranamente ora è caduto in disuso, tanto che alcuni libri sui nodi non lo riportano neppure. Il nodo margherita è ancora utile in varie occasioni; permette di accorciare le scotte senza doverle tagliare (fig. A), consentendo così una notevole economia.

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Lo si può utilizzare per sospendere le cime molli che potrebbero risultare pericolose. Con una piccola modifica diventa un paranco improvvisato (fig. B). bisogna fare attenzione che l’avvolgimento del doppino più lungo serve ad evitare che il nodo si rovesci durante l’esecuzione. Un nodo margherita permette anche di “saltare” uno spezzone di cima malridotta che tuttavia non è possibile eliminare (fig. C), assicurarsi sempre che lo spezzone danneggiato passi attraverso entrambi i mezzi colli. Il nodo margherita offre numerosi vantaggi. Viene eseguito nel doppino, e quindi non necessita di cime, ed è molto facile da imparare. Un altro veloce sistema per realizzarlo è quello di eseguire tre mezzi colli (fig. D), di allargare l’occhio centrale e di inserirlo nei due occhi laterali. Il nodo tiene quando è sotto sforzo, mentre si scioglie quando la tensione viene a mancare. E’ possibile realizzarlo anche eseguendo un’asola nel doppino (fig. E), trasferendola poi con uno strappo alla parte singola (fig. F).

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