Il gennaker come si usa

Come si è detto nell’articolo precedente, l’uso del gennaker non è molto diverso da un tradizionale spinnaker, le tecniche variano sia dal tipo di barca che dal numero dell’equipaggio. Può essere contenuto in un sacco, in un tubo, avvolto su un frullino oppure dentro una calza. L’issata va fatta sempre con decisione per evitare che finisca in mare soprattutto se la barca ha un bordo libero basso. Solitamente la mura è fissata su un bompresso più o meno lungo e proprio per questo bisogna stare attenti all’issata perchè se il bompresso viene spinto fuori prima di issare la vela, la mura prenderà aria con il rischio che la vela finisca in acqua. Di conseguenza il bompresso dovrà essere spinto fuori non prima che il gennaker abbia raggiunto i tre quarti dell’altezza, per poi completare l’issata. A questo punto il gennaker sarà regolato , più o meno, come un genoa. Io preferisco issarlo da sottovento con grande rapidità. Un aspetto da tenere conto è che una volta messo a segno la barca subisce una grande accelerazione (soprattutto se è una deriva/skiff) che può raddoppiare la velocità raggiunta fino a quel momento, anche sulle barche d’altura c’è questa accelerazione (più modesta) che può portare un aumento della velocità sino al 50% in più di quella di bolina. L’aumento di velocità influisce chiaramente anche sul vento apparente, infatti al lasco con il gennaker la randa dovrà essere cazzata più che di bolina. Sulle derive l’accelerazione è violenta ed immediata che può anche spaventare, quindi bisognerà stare molto attenti e spostare subito il peso indietro per non fare ingavonare la prua con conseguente scuffia. Strambare con un gennaker è come strambare con un genoa, si lasca la scotta da un lato e la si recupera e si cazza dall’altro. Purtroppo non è sempre cosi semplice, più si va veloci , più il vento è intenso e più si è in difficoltà. Prima di tutto bisogna vedere come sono montate le scotte, se passano esterne allo strallo (più semplice ma molto lento…) oppure tra strallo e vela, io preferisco tra strallo e vela perchè il movimento è più rapido e la scotta della vecchia mura difficilmente mi casca in acqua . Tenendo conto della decelerazione della barca si cambia mura facendo in modo che il gennaker non prenda dentro lo strallo cazzando rapidamente l’altra scotta, quando il gennaker prende dentro lo strallo la vela si gonfia improvvisamente causando una scuffia. Per quanto riguarda l’ammainata conviene quasi sempre farla sottovento dietro la randa, prima si ritira quasi tutto il bompresso poi si lasca un pò la mura e a questo punto si tira giù.

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