Chiglia

La chiglia è sempre stata considerata come la spina dorsale di una barca, non soltanto perchè nelle barche in legno l’ossatura, ossia la chiglia e le ordinate , rassomiglia ad uno scheletro di cui la chiglia costituisce la spina dorsale.
La chiglia ha in ogni barca una funzione strutturale molto importante sia statica, in appoggio su un invaso o in contrasto alla spinta idrostatica che tenderebbe ad appiattire lo scafo, sia dinamica quando le sollecitazioni statiche vengono esasperate dall’energia cinetica. Stabilità
Nonostante ciò si trovano delle barche recenti in vetroresina in cui la chiglia è ottenuta da una stampata scatolata riempita di materiale espanso o simile.
Le caratteristiche meccaniche di una struttura di questo tipo possono andare bene alla funzione di chiglia vera e propria, ma non offrono un contrasto adeguato alle sollecitazioni trasmesse dalla deriva o dal bulbo collegati.
Rinforzi posizionati nella zona di raccordo non fanno che trasferire il punto di applicazione alla zona in cui i rinforzi finiscono.
Per non parlare del contenimento dei pesi, oltre che una esigenza tecnica , è anche un problema commerciale che non può giustificare, su certe imbarcazioni, nessuna deroga alle norme di progettazione nelle zone critiche.
Come sappiamo la stessa deriva ha una funzione così determinante nel garantire l’assetto dell’imbarcazione, sia per la sua forma sia come sostegno al bulbo, che danni alla stessa possono avere effetti molto gravi. Controllare lo sbandamento
Il sistema di fissaggio alla carena ( di solito la deriva ed il bulbo sono fissati alla chiglia per mezzo di prigionieri e dadi), la struttura della deriva e la connessione con il bulbo meritano quindi un esame attento che va ripetuto, ogni volta che sia possibile, tanto a terra che in acqua.
Quando si fa carena portando la barca in secca bisognerebbe far controllare lo stato dei prigionieri (visivamente o tramite apposite macchine) piccoli segni neri che resistono ad una pulitura superficiale potrebbero essere la traccia di una cricca obbligandoci ad un ulteriore più attento controllo per verificarne la causa.
Tutti questi controlli dovrebbero ridurre la possibilità di perdere la deriva ed il bulbo quando siamo in navigazione. Avarie a bordo
Se dovesse capitare l’imponderabile e cioè di perdere la deriva ed il bulbo mentre siamo in navigazione, se la barca a vela non si rovescia bisogna subito sventare ed imbrogliare le vele in modo che non portino più, se possibile mettersi all’orza tenendo conto che anche l’albero a secco di vele riceve ancora una spinta dal vento. Scuffia
Se l’albero è poggiato in coperta bisogna cercare di abbatterlo verso prua , dopo di che , muovendosi con molta cautela stivare più cose possibili vicino al fondo della barca in modo di abbassare il più possibile il baricentro.
Per una barca a vela senza albero e senza deriva le possibilità di resister al mare sono comunque superiori a quelle di qualsiasi imbarcazione a motore.

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