Ancora

Uno degli stumenti o meglio degli oggetti che non devono mancare su una barca a vela è l’ancora.
Fin dai tempi antichi era uno strumento che consentiva lo stazionamento dell’imbarcazione in un determinato punto del mare, ha conosciuto un notevole progresso tecnologico col passare degli anni.
Essa è stata modificata nelle forme e nei pesi adattandola sia alle esigenze della barca sia al tipo di fondale sul quale doveva essere utilizzata.
La prima tipologia di ancora è stata l’utilizzo di un semplice masso collegato all’imbarcazione con una cima, mentre La prima “complessa” fu senza dubbio la versione ammiragliato.
Questo tipo di ancora è di facile costruzione ed è sicuramente il modello più famoso al mondo.
L’ammiragliato è un tipo comune di ancora a ceppo ed è composta da diversi elementi; la cicala, dove si fissa la catena o la cima dell’ancoraggio, un ceppo che funge da guida per orientare l’ancora nel modo corretto, un fuso, un diamante, due marre proporzionate che garantiscono l’arrivo sul fondo, un paio di orecchie, di palme e di unghie che arano il fondale e consentono la presa all’imbarcazione.
L’ancora a vomere prende il nome per la particolare conformazione delle marre che, agendo come un aratro, si conficcano sul fondo e consentono l’arresto.
E’ un modello tendenzialmente più leggero rispetto agli altri tipi di ancore, ed era nato per essere utilizzato dagli idrovolanti e garantisce buone doti di tenuta, in particolare sui fondi sabbiosi.
Dato che la sua forma consente un disincaglio piuttosto agevole ed è abbastanza leggera viene considerata un modello “all-round”.
Questo è un modello molto comune tra i diportisti, anche se non è molto adatta per i fondali ricchi di vegetazione.
L’ancora a cucchiaio è più recente rispetto a quella ad aratro e nelle versioni più pesanti garantisce ottima tenuta, specie su fondali sabbiosi e fangosi. La Bruce è forse il modello più comune di àncora a cucchiaio, presenta una sola marra semicircolare di grosse dimensioni e un paio di orecchie alle estremità. La sua forma a guantone la rende meno indicata per fondali rocciosi.
Le ancore articolate hanno invece la caratteristica di essere dotate di marre molto grandi e piatte che hanno facoltà di ruotare su un asse trasversale al fusto, collocato all’altezza del diamante. Fanno parte di questa tipologia le ancore Hall e le Danforth. La particolare conformazione e la mobilità delle marre consentono una presa eccellente su fondali sabbiosi ma al contempo rendono questo tipo di àncora poco adatta su fondali rocciosi o ricchi di posidonie, sui quali le marre tendono a scivolare anziché far presa sul terreno.
L’ancora a grappino o a ombrello è costituita solitamente da 3 o 4 marre che consentono di agganciarsi al fondale con una certa facilità, indipendentemente da come essa si poggia sul terreno. Data la facilità di costruzione, sono in molti a progettare e realizzare artigianalmente il proprio grappino, validissimo specie per i piccoli natanti. Il tipo a marre larghe risulta adatto su fondali sabbiosi, fangosi o ciottolosi, mentre quello con marre più sottili è da preferirsi in presenza di fondali duri. Lo sviluppo tecnologico ha portato a introdurre sul mercato modelli con marre che si chiudono come un ombrello, utili sia a agevolare lo stivaggio sia a favorire il disincaglio e la manutenzione.

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